INVENZIONE DELLA
MACCHINA DA CUCIRE
E' nell'ottocento che si
assiste ai primi cambiamenti, sostituendo al cucito a mano quello a
macchina.
I tentativi furono
numerosi e ciascuno portò il suo contributo alla realizzazione così
che non sì può nominare un unico inventore.
Nel 1800 Krernbs in
Germania
Nel 1804 Duncan in Scozia
inventarono una macchina che eseguiva il punto catenella.
Nel 1814 il tirolese
Madersperger riuscì a realizzare un modello capace di eseguire una
vera cucitura ma si fermò al prototipo.
Quindici anni dopo il
sarto francese Thimmonier costruì e brevettò una macchina di legno
mettendo su addirittura un laboratorio di ottanta macchine per cucire
le uniformi dell'esercito, ma l'invidia dei concorrenti lo costrinse
a fuggire in Inghilterra.
Negli stessi anni Walter
Hunt ideò una macchina che usava un ago con punta forata, spostato
da un braccio oscillante che lavorava contemporaneamente ad 'un
crochet che trasportava un secondo filo; questa macchina non venne
mai brevettata, anche se possedeva già tutti gli elementi per essere
realizzata in concreto.
Nel 1846 Elia Howe
brevettò una macchina munita di un ago curvo dalla punta forata e di
un filo superiore che lavorava-no su un piano orizzontale in unione
con un crochet che permetteva al filo sotto di formare un punto
annodato.
Nel 1850 finalmente Isaac
Merritt Singer migliorando e combinando tra loro i principi già
studiati da altri, aggiungendo importanti meccanismi da lui
inventati, presentò la prima vera macchina per cucire nella quale il
movimento dell'ago veniva tra-smesso per mezzo di ingranaggi e non
con manovelle come nei precedenti modelli. Singer, per rendere
accessibile a tutti l'acquisto della macchina, escogitò anche il
sistema di pagamento rateale e così il rivoluzionario strumento si
diffuse in tutto il mondo.
Naturalmente con gli anni
i modelli venivano perfezionandosi sempre più per consentire un
maggiore risparmio di tempo e fatica: non ci si accontentava più
della impuntura diritta e si assisteva alla nascita di macchine con
sempre maggiori prestazioni (zig-zag, occhielli, ricami ecc.) e
sempre più sofisticate fino ad arrivare a quelle della nuova
generazione, le elettroniche formate da un vero cervello elettronico,
dove il comando di eseguire un determinato punto lo si dà con il
semplice sfiorare di un dito, dove tutto è automatico, dove le
capacità di lavoro sono infinite.