INTIMO

Translate

martedì 21 febbraio 2017

Invenzione della macchina da cucire

INVENZIONE DELLA MACCHINA DA CUCIRE


E' nell'ottocento che si assiste ai primi cambiamenti, sostituendo al cucito a mano quello a macchina.

I tentativi furono numerosi e ciascuno portò il suo contributo alla realizzazione così che non sì può nominare un unico inventore.

Nel 1800 Krernbs in Germania

Nel 1804 Duncan in Scozia inventarono una macchina che eseguiva il punto catenella.

Nel 1814 il tirolese Madersperger riuscì a realizzare un modello capace di eseguire una vera cucitura ma si fermò al prototipo.

Quindici anni dopo il sarto francese Thimmonier costruì e brevettò una macchina di legno mettendo su addirittura un laboratorio di ottanta macchine per cucire le uniformi dell'esercito, ma l'invidia dei concorrenti lo costrinse a fuggire in Inghilterra.

Negli stessi anni Walter Hunt ideò una macchina che usava un ago con punta forata, spostato da un braccio oscillante che lavorava contemporaneamente ad 'un crochet che trasportava un secondo filo; questa macchina non venne mai brevettata, anche se possedeva già tutti gli elementi per essere realizzata in concreto.

Nel 1846 Elia Howe brevettò una macchina munita di un ago curvo dalla punta forata e di un filo superiore che lavorava-no su un piano orizzontale in unione con un crochet che permetteva al filo sotto di formare un punto annodato.

Nel 1850 finalmente Isaac Merritt Singer migliorando e combinando tra loro i principi già studiati da altri, aggiungendo importanti meccanismi da lui inventati, presentò la prima vera macchina per cucire nella quale il movimento dell'ago veniva tra-smesso per mezzo di ingranaggi e non con manovelle come nei precedenti modelli. Singer, per rendere accessibile a tutti l'acquisto della macchina, escogitò anche il sistema di pagamento rateale e così il rivoluzionario strumento si diffuse in tutto il mondo.


Naturalmente con gli anni i modelli venivano perfezionandosi sempre più per consentire un maggiore risparmio di tempo e fatica: non ci si accontentava più della impuntura diritta e si assisteva alla nascita di macchine con sempre maggiori prestazioni (zig-zag, occhielli, ricami ecc.) e sempre più sofisticate fino ad arrivare a quelle della nuova generazione, le elettroniche formate da un vero cervello elettronico, dove il comando di eseguire un determinato punto lo si dà con il semplice sfiorare di un dito, dove tutto è automatico, dove le capacità di lavoro sono infinite.